Io pure sono ebrea: l’identità ebraica e gli alibi narrativi di Elsa Morante nella Storia – Prof. Dr. Stefania Lucamante, Università di Cagliari

La conferenza verterà sulla costruzione identitaria del personaggio di Ida e sulla politica di posizionamento autoriale nei suoi confronti come metodo di esplorazione di una spiritualità sentita e vagamente compresa soltanto a distanza di anni dalle persecuzioni ebraiche della Seconda guerra mondiale. Il trauma di un’identità generatrice di morte e non di vita diventa uno dei temi più assiduamente trattati nel romanzo del 1974. Erano anni in cui in Italia non esistevano studi sulla Shoah, mentre iniziavano ad affacciarsi nella storiografia anglo-americana. Morante, come Ginzburg, provava un’inconsapevole ma assai presente necessità di esaminare tratti della propria spiritualità repressa e ora impellente nei quesiti (si vedano le sue letture dei testi di Mircea Eliade).

In tempi recenti, sia a Elsa Morante che a Natalia Ginzburg viene disinvoltamente avvicinata un’identità ebraica che per motivi diversi non è mai stata interamente vissuta, ma sentita sottotraccia durante la loro esistenza. Mentre Ginzburg, in seguito all’attentato di Monaco, ne scrive estesamente nel saggio Gli ebrei, Morante si interroga sulla propria identità in un modo a lei più consono, e cioè mediante i suoi alibi, i suoi alter ego. Nella sua tacita interrogazione rispetto alla propria identità celata nella Storia, non le viene tanto in soccorso il personaggio di Davide, con il suo intellettualismo di secondo grado mutuato dagli scritti di Simone Weil, per costruire il suo alibi – vale a dire il personaggio con il quale lei maggiormente riesce ad esprimere la visione del mondo – quanto quello molto più aderente alla realtà da lei sentita e con la quale non a caso ricorda incontri casuali nel quartiere di Testaccio: è questo il personaggio di Ida Ramundo Mancuso.

L’inconsapevolezza di Morante rispetto al proprio ebraismo risale a una delle tante menzogne familiari che hanno accompagnato l’autrice, si può ben dire, ancor prima della nascita. Essa risulta in parte giustificata dal modo in cui tutti i fratelli Morante erano stati allevati da Irma Poggibonsi, vale a dire preparati dalla madre a vivere una vita di ipocrisie – a partire dall’identità del loro vero padre e dal battesimo imposto come speranza di cancellare la loro condizione di figli per metà ebrei (Mischlingen). Ma prima o poi bisogna fare i conti con un’identità spirituale celata.

Il romanzo incompreso: La Storia di Elsa Morante e le ragioni di una polemica – Prof. Dr. Angela Borghesi, Bicocca

Nel giugno del 1974 appare nelle librerie La Storia di Elsa Morante, il suo terzo romanzo. È un’opera che si distingue dalle due precedenti prove narrative, Menzogna e sortilegio (1948) e L’isola di Arturo (1957), e che piomba nel panorama letterario, culturale e politico come una meteora, attesa e inaspettata al contempo. Il libro registra un enorme successo di pubblico ma scatena un dibattito tra gli intellettuali e i critici che, invece, non lo apprezzano. La polemica – accesa e a tratti feroce – è lunga (dura fino ai primi mesi del 1975), e diviene il caso letterario italiano più significativo del secondo Novecento. Le ragioni di questa polemica sono diverse, tra pregiudizi ed equivoci; ma l’incomprensione principale nasce da una visione del mondo che cozzava con le illusioni della sinistra italiana degli anni Settanta, e ha i suoi presupposti in un’opera particolare e poco letta: Il mondo salvato dai ragazzini.

Ceresa la prodiga (1923-2023) – Presentazione del volume di studi su Alice Ceresa

La serata propone la presentazione dell’ultimo volume della rivista «altrelettere» (13, 2024), dedicato ad Alice Ceresa, una delle voci più originali della letteratura svizzera del secolo scorso. Interverranno le curatrici del volume: Tatiana Crivelli, Giovanna Cordibella e Elena Moro.

Ingresso: libero. Le credenziali d’accesso alla sessione zoom verranno pubblicate sulla pagina delle conferenze.

Simbologie del non umano in Dino Buzzati e Anna Maria Ortese – Dr. Marco Ceravolo, University of Toronto

Il volume di Marco Ceravolo («Illuminare un po’ l’inferno», Carocci, 2024), che verrà presentato a Zurigo nell’ambito del seminario della Prof. Dr. Tatiana Crivelli sull’ecocritica, esplora i punti di contatto tra Dino Buzzati e Anna Maria Ortese attraverso il ventaglio critico degli animal studies e dell’ecofemminismo. Vengono analizzate alcune loro opere letterarie in cui centrale è la presenza del non umano, per restituire, poi, gli imperativi di ordine etico-morale che costituiscono i tasselli chiave dell’operato dei due scrittori, legati da un fervente spirito zoofilo e ambientalista.

Franco Fortini e la Svizzera – Visita guidata

Lo scrittore e intellettuale Franco Fortini (1917-1994) si è rifugiato in Svizzera dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, rimanendoci, con una breve interruzione, fino al termine del conflitto. La mostra espone materiali dagli archivi della città che attestano l’intensa attività culturale e politica dello scrittore durante gli anni del suo esilio svizzero.

Enti organizzatori: Cattedra di letteratura italiana UZH (Prof. Dr. T. Crivelli), con il patrocinio del Centro Studi Franco Fortini dell’Università di Siena; UZH Alumni; Forum per l’Italiano in Svizzera; Società Dante Alighieri di Zurigo; Zentralbibliothek Zürich.

Condizioni: Ingresso libero. Numero di posti limitato. Iscrizione obbligatoria sul sito della ZB.

Franco Fortini e la Svizzera – Giornata di studi internazionale

Questa giornata di studi si propone di mettere in luce i duraturi rapporti tra Franco Fortini e la Svizzera, in occasione dei trent’anni dalla morte dello scrittore. Nato a Firenze nel 1917 da padre ebreo e madre cattolica, Fortini diventa valdese alla fine degli anni ’30 ed emigra in Svizzera dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Rimane tra Zurigo e Losanna per alcuni anni, stringendo rapporti con altri esuli italiani e partecipando attivamente alla vita culturale locale. Fortini continua a svolgere un fondamentale ruolo di mediazione tra Italia e Svizzera anche nel dopoguerra.

Enti organizzatori: Cattedra di letteratura italiana UZH (Prof. Dr. T. Crivelli), con il patrocinio del Centro Studi Franco Fortini dell’Università di Siena; UZH Alumni; Forum per l’Italiano in Svizzera; Società Dante Alighieri di Zurigo; Zentralbibliothek Zürich.

«Orlando Innamorato». «L’Inamoramento de Orlando» – Andrea Canova, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano

In questa lezione si discuterà del capolavoro di Matteo Maria Boiardo e delle questioni che hanno animato il più recente dibattito critico intorno alla storia del genere del poema cavalleresco nella letteratura del Rinascimento italiano.

L’ospitalità letteraria: Torquato Tasso e le sue lettrici – Prof. Kate Driscoll, Duke University

La conferenza presenta materiali tratti da Tasso among the Muses: Literary Hospitality in Early Modern Italy, monografia di Kate Driscoll attualmente in corso di revisione. Il volume segna un avanzamento metodologico combinando l’analisi critica della Gerusalemme liberata e dell’Aminta – i due testi più noti di Tasso, entrambi letti e rielaborati da donne del primo periodo moderno – con lo studio di quelli che l’autrice definisce «generi vitali»: forme di poesia sociale (ad esempio, versi occasionali, versi di corrispondenza e dediche encomiastiche), lettere, dialoghi.