Sangue e Cristallo. Costruzione romanzesca dell’infanzia nell’“Histoire de ma vie” di Casanova – Lezione di Sabrina Ferri

In questa relazione ci si soffermerà su due episodi emblematici dell’infanzia di Giacomo Casanova così come viene raccontata nell’Histoire de ma vie: la visita, accompagnato dalla nonna, a una guaritrice di Murano, e il furto di un cristallo appartenente al padre. Nell’esaminarli si metterà in evidenza la loro letterarietà, ovvero le figure simboliche, gli artifici retorici, le funzioni dimostrative e le rispondenze interne che li rendono parte di un complesso edificio narrativo. Sospendendo il discorso su autenticità e realtà, ci si concentrerà sulla dimensione finzionale in quanto rielaborazione letteraria di un mondo storico realmente esperito. Si sottolineerà come la costruzione romanzesca dell’infanzia in Casanova risponda a un’istanza narrativa che parte dal soggetto, ma che si esprime secondo un codice che è, al tempo stesso, culturale e letterario. Il risultato è una storia nella quale confluiscono memoria individuale e saperi collettivi. Nel considerare questi episodi come eventi narrativi, si evidenzieranno due elementi tra loro collegati: il primo situato sul piano del racconto e relativo alla temporalità del ricordo; il secondo situato sul piano concettuale e relativo al modo di pensare l’identità individuale e il suo dispiegarsi nel tempo. Così, l’analisi del racconto d’infanzia in Casanova mostrerà, da una parte, come l’urgenza di linearizzare la storia della propria vita trasformi la casualità in teleologia e, dall’altra, come l’Histoire de ma vie sia fondata su una tensione, tipica del Settecento, tra l’idea di una soggettività innata e la concezione di un io in evoluzione.

Bio

Sabrina Ferri è una studiosa di letteratura italiana e di letterature comparate. Dopo aver conseguito la “tenure” negli Stati Uniti, ottenendo la qualifica di professore associato, è rientrata in Italia, dove svolge attività di ricerca indipendente. Il suo lavoro si concentra sull’intersezione tra filosofia e letteratura nel periodo compreso tra la metà del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. È autrice di Ruins Past: Modernity in Italy, 1744-1836 e di vari articoli su autori quali Vico, Casanova, Alfieri, Pietro Verri, Leopardi e Manzoni. I suoi progetti attuali includono un volume in co-curatela sul periodico «Il Caffè» e uno studio sulla visione e il punto di vista in Leopardi.

Summer School “Altre fonti. La società letteraria del ’900 attraverso gli archivi”

Call for Participation

La summer school (Berna, 8-10 settembre 2025), rivolta a dottorande e dottorandi, giovani ricercatrici e ricercatori, esplora le potenzialità degli archivi novecenteschi per una più articolata comprensione della società letteraria italiana. Oltre ai tradizionali fondi d’autore, l’attenzione sarà rivolta alle “altre fonti”: archivi di studiosi, riviste, case editrici e istituzioni culturali. Il programma prevede lezioni magistrali, presentazioni di ricerche in corso, attività presso l’Archivio svizzero di Letteratura e tavole rotonde con specialiste e specialisti, nell’ottica di favorire il dialogo e stimolare il confronto su approcci metodologici interdisciplinari.

Partecipazione e candidatura

È possibile partecipare alla Summer School come semplici uditori, o intervenire con una comunicazione (sono previsti un massimo di diciotto interventi nel corso delle tre giornate). In entrambi i casi, si richiede di inviare la propria candidatura alla e-mail <altrefonti@gmail.com> entro la data del 6 aprile 2025 allegando:

  • una breve nota biografica (max. 2000 caratteri) corredata da eventuali pubblicazioni (max. 5 titoli);
  • una descrizione del proprio progetto di ricerca dottorale/post-dottorale (max. 2000 caratteri);
  • un abstract dell’eventuale relazione che si intende proporre (max. 4000 caratteri).

L’invio della candidatura, seguita da relativa notifica di ricezione, non comporta l’iscrizione alla scuola.

I dossier saranno valutati entro il 5 maggio 2025.

Per maggiori informazioni scarichi la Call For Participation qui sotto:

Sito internet: https://www.italiano.unibe.ch/ricerca/letteratura_italiana/convegni_e_conferenze/summer_school_altre_fonti_la_societ_letteraria_del_900_attraverso_gli_archivi/index_ita.html

Ugo Foscolo, Epistolario 1825-1827 – Prof. Dr. Paolo Borsa, Università di Friburgo

Oltre alle pubblicazioni e a molti manoscritti inediti, di Foscolo ci restano più di tremila lettere, che costituiscono uno dei corpora epistolari più interessanti e cospicui della letteratura europea. Il progetto di ricerca diretto da Paolo Borsa ha curato l’edizione (cartacea e digitale) della corrispondenza degli ultimi tre anni della vita dell’autore (dal 1825 al 1827), a completamento dei 22 volumi dell’edizione delle lettere avviata nel 1949 per l’Edizione nazionale delle Opere di Foscolo.

Enti organizzatori: Cattedra di Letteratura italiana UZH (Prof. Tatiana Crivelli)
Per informazioni: segrlettit@rom.uzh.ch

Le parole sono pistole cariche: il potere delle metafore nel discorso pubblico – Incontro con lo scrittore Gianrico Carofiglio

La metafora non è solo una figura retorica, è molto di più. Essa è una forma del pensiero, un potente strumento di comunicazione, una modalità di interpretazione e comprensione. Riflettere sulle metafore significa riflettere sul funzionamento dell’intelligenza umana e sulla sua capacità di decifrare il mondo.

Enti organizzatori: Istituto Italiano di Cultura in Zurigo, Cattedra di Linguistica italiana (Prof. Michele Loporcaro), Cattedra di Letteratura italiana (Prof. Johannes Bartuschat)
Per informazioni: María Luisa Gago Iglesias marialuisa.gagoiglesias@uzh.ch

Per Melania Mazzucco. Giornata di studi internazionale

Questa giornata di studi, organizzata in collaborazione con il titolare della Cattedra De Sanctis di questo semestre, Marco Antonio Bazzocchi, omaggia la scrittrice Melania Mazzucco, in occasione dell’uscita del suo ultimo romanzo, Silenzio. Le sette vite di Diana Karenne (Einaudi, 2024). Nella prima parte (14:00 – 17:00) tre studiose e studiosi internazionali presenteranno delle relazioni sui rapporti di Mazzucco con l’archivio e le arti visive, alla presenza della scrittrice. La seconda parte (17:30 – 20:00) prevederà invece un dialogo di Mazzucco con Marco Bazzocchi e Tatiana Crivelli su Silenzio, a cui seguirà la proiezione di Miss Dorothy, film del 1920 che vede come protagonista Diana Karenne.

Enti organizzatori: ETH Zurigo Cattedra De Sanctis, Società Dante Alighieri di Zurigo, Cattedra di Letteratura italiana UZH (Prof. Tatiana Crivelli)
Per informazioni: segrlettit@rom.uzh.ch

Fabbricare l’Europa. L’Italia, la Svizzera e l’industrializzazione del mercato culturale europeo (1955-1989)

La cattedra di letteratura italiana della Prof. Crivelli presenta al pubblico il nuovo sito ufficiale del progetto di ricerca SNF “Fabbricare l’Europa”.

“Un’Europa unita culturalmente” era ciò che molti intellettuali avevano auspicato dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il rapido processo di industrializzazione del dopoguerra proiettò il mercato culturale in una nuova dimensione, facendo delle case editrici e dei mezzi di comunicazione di massa i veri strumenti di questa unificazione. Attraverso una selezione di casi specifici (Calvino, Fellini e altri) il sito illustra un modo dinamico i rapporti culturali tra Italia e Svizzera negli anni tra il 1965 e il 1989.

Enti organizzatori: Cattedra di Letteratura italiana UZH (Prof. Tatiana Crivelli)
Per informazioni: segrlettit@rom.uzh.ch

XIII. Dies Romanicus Turicensis – Lingua e letteratura migrante – 16-17 ottobre 2025

L’Istituto di lingue e letterature romanze dell’Università di Zurigo organizza la tredicesima edizione del Dies Romanicus Turicensis. Il convegno offre a giovani ricercatrici e ricercatori che si occupano di lingue e letterature romanze (negli ambiti degli studi letterari, linguistici e culturali) un’occasione di scambio scientifico a livello internazionale.

Si invitano dottorande e dottorandi, ricercatrici e ricercatori nei campi della letteratura, della linguistica e degli studi culturali a presentare contributi rilevanti e innovativi sul tema «Lingua e letteratura migrante». Le proposte vanno inviate in forma di abstract anonimo (titolo, riassunto di massimo 2000 caratteri, bibliografia esclusa e 5 parole chiave) entro il 15 marzo 2025 al seguente indirizzo: diesrom@rom.uzh.ch. Nell’email di accompagnamento si prega di indicare nome, affiliazione dell’autrice/autore e titolo dell’abstract.

La durata degli interventi dovrà essere di venti minuti. I contributi devono essere originali e inediti. Il comitato di organizzazione prevede la pubblicazione di una selezione di contributi.

Call for Papers in PDF

Io pure sono ebrea: l’identità ebraica e gli alibi narrativi di Elsa Morante nella Storia – Prof. Dr. Stefania Lucamante, Università di Cagliari

La conferenza verterà sulla costruzione identitaria del personaggio di Ida e sulla politica di posizionamento autoriale nei suoi confronti come metodo di esplorazione di una spiritualità sentita e vagamente compresa soltanto a distanza di anni dalle persecuzioni ebraiche della Seconda guerra mondiale. Il trauma di un’identità generatrice di morte e non di vita diventa uno dei temi più assiduamente trattati nel romanzo del 1974. Erano anni in cui in Italia non esistevano studi sulla Shoah, mentre iniziavano ad affacciarsi nella storiografia anglo-americana. Morante, come Ginzburg, provava un’inconsapevole ma assai presente necessità di esaminare tratti della propria spiritualità repressa e ora impellente nei quesiti (si vedano le sue letture dei testi di Mircea Eliade).

In tempi recenti, sia a Elsa Morante che a Natalia Ginzburg viene disinvoltamente avvicinata un’identità ebraica che per motivi diversi non è mai stata interamente vissuta, ma sentita sottotraccia durante la loro esistenza. Mentre Ginzburg, in seguito all’attentato di Monaco, ne scrive estesamente nel saggio Gli ebrei, Morante si interroga sulla propria identità in un modo a lei più consono, e cioè mediante i suoi alibi, i suoi alter ego. Nella sua tacita interrogazione rispetto alla propria identità celata nella Storia, non le viene tanto in soccorso il personaggio di Davide, con il suo intellettualismo di secondo grado mutuato dagli scritti di Simone Weil, per costruire il suo alibi – vale a dire il personaggio con il quale lei maggiormente riesce ad esprimere la visione del mondo – quanto quello molto più aderente alla realtà da lei sentita e con la quale non a caso ricorda incontri casuali nel quartiere di Testaccio: è questo il personaggio di Ida Ramundo Mancuso.

L’inconsapevolezza di Morante rispetto al proprio ebraismo risale a una delle tante menzogne familiari che hanno accompagnato l’autrice, si può ben dire, ancor prima della nascita. Essa risulta in parte giustificata dal modo in cui tutti i fratelli Morante erano stati allevati da Irma Poggibonsi, vale a dire preparati dalla madre a vivere una vita di ipocrisie – a partire dall’identità del loro vero padre e dal battesimo imposto come speranza di cancellare la loro condizione di figli per metà ebrei (Mischlingen). Ma prima o poi bisogna fare i conti con un’identità spirituale celata.

Il romanzo incompreso: La Storia di Elsa Morante e le ragioni di una polemica – Prof. Dr. Angela Borghesi, Bicocca

Nel giugno del 1974 appare nelle librerie La Storia di Elsa Morante, il suo terzo romanzo. È un’opera che si distingue dalle due precedenti prove narrative, Menzogna e sortilegio (1948) e L’isola di Arturo (1957), e che piomba nel panorama letterario, culturale e politico come una meteora, attesa e inaspettata al contempo. Il libro registra un enorme successo di pubblico ma scatena un dibattito tra gli intellettuali e i critici che, invece, non lo apprezzano. La polemica – accesa e a tratti feroce – è lunga (dura fino ai primi mesi del 1975), e diviene il caso letterario italiano più significativo del secondo Novecento. Le ragioni di questa polemica sono diverse, tra pregiudizi ed equivoci; ma l’incomprensione principale nasce da una visione del mondo che cozzava con le illusioni della sinistra italiana degli anni Settanta, e ha i suoi presupposti in un’opera particolare e poco letta: Il mondo salvato dai ragazzini.