La scomparsa dei dialetti e la ricchezza del patrimonio linguistico italiano

Relatore: Prof. Dr. Michele Loporcaro

Il dialetto è parte da sempre della realtà italiana: è stato per secoli l’unica lingua della maggioranza della popolazione ed è tuttora – in misura diversa nelle varie zone del Paese – conosciuto almeno passivamente da molti. È anche parte della cultura italiana, con una pervasività che altrove s’incontra di rado, arrivando anche alla cultura “alta”: rientrano infatti nel canone letterario italiano testi che conoscendo solo l’italiano non sono ben comprensibili, come le poesie milanesi di Carlo Porta o romanesche di G.G. Belli. Oltre a ciò, vi sono modi più sottili in cui il dialetto innerva il patrimonio culturale italiano: un dialetto, come ogni lingua, è veicolo di una visione del mondo ed è un patrimonio cognitivo per chi ne dispone. Di tutto ciò la conferenza darà un’idea suggerendo – com’è ovvio – che un Italia senza dialetti non sarebbe la stessa e soprattutto dando alcuni esempi delle ricchezze sorprendenti di cui i dialetti italiani sono depositari.

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Un problema trascurato di morfologia storica italiana. La terza persona plurale del presente indicativo.

Prof. Martin Maiden

La terza persona plurale del presente indicativo in italiano e nei dialetti pone al linguista problemi ardui: per avviarli a soluzione, la lezione mette a frutto gli strumenti della morfologia autonoma, gettando nuova luce sui dati dell’italiano e dei suoi dialetti.

 
Data: martedì 17.12.2019
Luogo: Universität Zürich, Rämistrasse 71, 8006 Zürich
Orario: 16:15-18:00
Aula: KOL-H-322
Organizza: Cattedra di linguistica storica italiana UZH (Prof. Michele Loporcaro)
Per informazioni: renataritabernasconi@uzh.ch