Fellowship Marco Praloran

La Fondazione Ezio Franceschini, con cui Marco Praloran ha collaborato a lungo facendo anche parte del Consiglio direttivo, nel 2012 ha istituito in sua memoria, col contributo dei familiari, una fellowship destinata a giovani studiosi già in possesso del Dottorato, che intendano svolgere o perfezionare una ricerca sui temi a lui cari. A partire dal 2013 un accordo con l’Université de Lausanne, presso cui Marco Praloran ha insegnato dal 2003 alla prematura scomparsa nel 2011, rende possibile l’attribuzione ogni due anni di una fellowship di durata biennale, finanziata il primo anno dalla FEF e il secondo dall’UNIL.


Per l’undicesima edizione (2023-25: durata biennale) la fellowship sarà dedicata alla narrativa cavalleresca in Europa. Le domande dovranno pervenire entro il 26 giugno 2023 all’indirizzo fellowshipmarcopraloran@fefonlus.it, corredate di curriculum vitae, progetto di ricerca (massimo 10.000 parole), una lettera di presentazione. Domande e allegati, esclusivamente in formato digitale, potranno essere redatti in italiano, inglese, francese.

Ulteriori informazioni nel bando allegato o sul sito della FEF.

Call for papers: Nuove prospettive sull’intertestualità e sugli studi della ricezione. Il Rinascimento italiano

La giornata di studi si svolgerà l’11 e il 12 marzo 2021 all’Università di Losanna.

Comitato scientifico: Simone Albonico, Gabriele Bucchi, Uberto Motta, Franco Tomasi, Marta Fumi, Amelia Juri, Natalia Proserpi, Edoardo Simonato

Deadline: 4 ottobre 2020

Ambienti e comunità. Ripensare l’Olivetti oggi

Università di Losanna, 14-16 novembre 2019

a cura di Kornelia Imesch Oechslin, Francesco Diaco, Sarah Matt e Stefano Minotti

Alessandro Parronchi, “Il Giuoco del Barone” (a cura di M. Fuchs)

Il Giuoco del Barone, Teatro Sperimentale del GUF, Firenze, 20 dicembre 1939 © Istituto Luce.

Il Giuoco del Barone è la riuscita opera prima del compositore Valentino Bucchi, su libretto di Alessandro Parronchi, ispirata all’omonimo gioco di società (una variante toscana del Gioco dell’Oca). L’opera da camera fu rappresentata per la prima volta a Firenze nel 1939 al Teatro “Sperimentale” di via Laura; nel corso del Novecento fu più volte messa in scena da registi quali Franco Zeffirelli, Cesare Orselli, Stefano Vizioli. Nel 1956, la trasposizione per radio vinse il Prix Italia, il concorso radiofonico internazionale più prestigioso. Nell’autunno del 2019 è prevista una nuova rappresentazione del Giuoco del Barone ad opera del Conservatorio Niccolò Paganini di Genova.

l libretto di Alessandro Parronchi è ora riproposto in una raffinata versione curata dalle Edizioni San Marco dei Giustiniani in Genova. Un’edizione filologicamente curata da Marino Fuchs (sua anche la postfazione), arricchita dagli scritti di Valentino Bucchi, Alessandro Parronchi, del critico musicale Bruno Barilli e dalla tavola a colori del Giuoco del Barone, disegno originale di Guido Zibordi Marchesi.

Il contenuto dell’edizione da collezione: il libretto dell’opera di A. Parronchi a cura di M. Fuchs, la partizione musicale per due pianoforti di V. Bucchi, la tavola del gioco con quattro pedine, disegno originale di Guido Zibordi Marchesi.

Oltre al singolo libretto è disponibile un’edizione speciale da collezione la cui tiratura è di 99 esemplari, contrassegnati in numeri arabi da 1/99 a 99/99, inseriti in una cartella editoriale eseguita a mano contenente, oltre al libretto dell’opera di Parronchi, la partitura per due pianoforti di Valentino Bucchi, la plancia del Giuoco del Barone e quattro pedine.

Marino Fuchs (Locarno, 1986) ha conseguito il titolo di dottore di ricerca all’Università di Losanna, dove ha lavorato come assistente e tenuto corsi presso la Sezione di italiano. Ha ottenuto il “Premio Fondazione Felix Leemann 2017” per il miglior dottorato in italianistica e il “Prix de Faculté de l’Université de Lausanne” con Enrico Filippini editore e scrittore (Carocci, 2017) e Edoardo Sanguineti, Enrico Filippini, Cosa capita nel mondo. Carteggio (1963-1977) (Mimesis, 2018). Attualmente è borsista del Fondo Nazionale Svizzero e svolge attività di ricerca presso il “Centro Studi Franco Fortini” dell’Università di Siena, dove si occupa del progetto Alessandro Parronchi, poeta e intellettuale europeo.

Cliccando questo link è possibile scoprire una breve cronistoria di questa opera ritrovata (www.marinofuchs.com).

Italianità: rappresentazione e narrazione nell’immaginario contemporaneo


Italianità: Rappresentazione e narrazione nell’immaginario contemporaneo, presentazione del volume A l’italienne giovedì 14 marzo 2019, ore 18.30, presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona.

À l’italienne. Narrazioni dell’italianità dagli anni Ottanta a oggi, a cura di Niccolò Scaffai e Nelly Valsangiacomo

Il volume ha per oggetto l’“italianità” presente nell’immaginario contemporaneo, considerata sotto diverse forme (letterarie, visuali, materiali), in vari ambiti culturali (dalla lingua al design, dal cinema alla fotografia) e attraverso complesse dinamiche storico-sociali (l’emigrazione, lo sviluppo delle comunità italofone all’estero, il rapporto tra l’Italia e la Svizzera italiana). L’italianità, che non si esaurisce nella categoria di “cultura italiana”, è infatti un’idea plurale, risultato di un incrocio di esperienze: quelle di chi osserva il paese da fuori e quelle di chi, dall’interno, trasmette l’immagine dell’Italia nei suoi molteplici aspetti. Il sovrapporsi di queste prospettive genera una narrazione, non solo letteraria né esclusivamente verbale, cioè una costruzione di scenari e un’attribuzione di ruoli basati tanto sulla tradizione quanto sull’innovazione, tanto sullo stereotipo quanto sul suo rovescio. Da chi vengono prodotte tali narrazioni? In che forme sono trasmesse? I saggi che compongono il volume cercano di dare risposta a queste domande, indagando i significati e le espressioni delle diverse possibili italianità a partire dai mutamenti avvenuti dagli anni Ottanta. Durante i cosiddetti “anni del riflusso”, infatti, la società italiana ha conosciuto notevoli cambiamenti, in sintonia con le trasformazioni avvenute in tutte le altre società occidentali; nello stesso periodo, si sono modificati ed evoluti anche i canali e le strategie attraverso cui l’italianità si è diffusa nel mondo.

ISBN: 9788843089611

Link al sito dell’editore

Link al polo di ricerca RecIt dell’Università di Losanna

Dall’altra riva. Fortini e Sereni, a cura di Francesco Diaco e Niccolò Scaffai

Ai celebri versi di Un posto di vacanza allude il titolo di questo libro, dedicato a Franco Fortini e Vittorio Sereni, al loro persistente dialogo personale e poetico. La concezione della letteratura come relazione e la pratica della critica come dibattito sono i valori all’insegna dei quali si è articolato il loro incontro-scontro; e questi stessi valori sono posti al centro del presente volume: i contributi che lo compongono, infatti, prendono in considerazione carteggi e scambi culturali, illustrando influenze reciproche e punti di frattura. In molti saggi, perciò, s’intravede una vocazione comparatistica, che indaga non solo i contatti tra Paesi, lingue e tradizioni diversi, ma anche il rapporto tra i generi letterari o tra la scrittura
e le altre arti. È anche a questo che alludono le metafore ricorrenti dell’«altra riva» e della «frontiera»: emblemi di un’alterità e di una differenza che arricchiscono, attraverso il confronto, i soggetti su entrambe le sponde. Grazie a questa prospettiva, i vari autori hanno cercato di movimentare e contestare le immagini stereotipiche inevitabilmente costruite intorno a opere e autori diventati ormai pienamente canonici nel Novecento italiano.

Gli autori sono: Ariele Morinini, Beatrice Carletti, Luca Lenzini, Francesco Diaco, Lorenzo Tommasini, Elena Arnone, Michel Cattaneo.

Link ai Quaderni della sezione di Italiano dell’Università di Losanna

Misure del testo. Metodi, problemi e frontiere della metrica italiana, a cura di Simone Albonico e Amelia Juri

I contributi raccolti in questo volume si pongono in due principali prospettive critiche: una fa il punto sul percorso seguito dagli studi e sulle acquisizioni maturate negli ultimi decenni, l’altra offre impostazioni di ricerca differenziate e prova a riaprire il ventaglio dei metodi di ricerca, negli ultimi anni forse ristrettosi a svantaggio di quegli aspetti della metrica che riguardano in termini più ampi la storia letteraria, le vicende dei generi e le strutture profonde dei testi. Alcuni degli studi qui presentati, in particolare, propongono di storicizzare le analisi di norma ispirate a paradigmi e punti di vista attuali, e avanzano ipotesi su come ricostruire la reale consapevolezza delle diverse epoche e degli autori su fatti metrici, sintattici e strutturali. I saggi hanno per oggetto il Duecento, la linea che da Petrarca conduce al secolo del petrarchismo, Dante, Ariosto, Leopardi, il Novecento e le esperienze recentissime.

Gli autori sono Arnaldo Soldani, Maria Clotilde Camboni, Davide Checchi, Gabriele Baldassari, Ida Campeggiani, Amelia Juri, Laura Facini, Simone Albonico, Andrea Pelosi, Fabio Magro, Andrea Afribo.

 

Link ai Quaderni della sezione di Italiano dell’Università di Losanna

Edoardo Sanguineti – Enrico Filippini, Cosa capita nel mondo. Carteggio 1963-1977, a cura di Marino Fuchs (Mimesis, 2018)

Le lettere tra Edoardo Sanguineti ed Enrico Filippini testimoniano una collaborazione che incise notevolmente sulla stagione culturale degli anni Sessanta, toccando gli ambiti dell’editoria; della neoavanguardia e del Gruppo 63; della traduzione e della critica militante. Filippini, eccezionale mediatore culturale tra l’Italia e la cultura mitteleuropea, lavorando presso Feltrinelli si impegnò ad aggiornare il panorama letterario italiano attraverso la traduzione della letteratura tedesca del Gruppo 47. Parimenti divulgò all’estero i testi del Gruppo 63, soprattutto quelli di Sanguineti. Il Carteggio costituisce dunque una fonte primaria di informazioni ancora inedite su alcune opere di Sanguineti (Capriccio italiano e Purgatorio de l’Inferno). Dal carteggio risulta anche lo spessore di un’amicizia, di un rapporto personale che lasciò tracce consistenti nelle rispettive produzioni culturali, in termini di autocommento e di istituzione di un immaginario letterario comune.

Era il convegno a Palermo per costituire il Gruppo 63. Di Filippini, ne avevo sentito parlare da parte di Riva, di Balestrini, come di un tipo che lavorava presso la Casa Editrice Feltrinelli. Ma non c’eravamo mai visti. Arrivati a Palermo, scendiamo dall’aereo, e lui punta il dito su di me: sei Sanguineti! – mi dice. Cominciamo a parlare, e comincia pure una conversazione interminabile. Insomma, si aprì un dialogo che poi si prolungò negli anni – Edoardo Sanguineti

Edoardo Sanguineti (Genova, 1930 – ivi, 2010) è stato professore di Letteratura italiana, critico militante e poeta, esponente di spicco del Gruppo 63. Opere di poesia: Segnalibro, 1982; Il Gatto lupesco, 2002; Mikrokosmos, 2004; Varie ed eventuali, 2010.

Enrico Filippini (Cevio, 1932 – Roma, 1988) è stato letterato editore (Feltrinelli, il Saggiatore, Bompiani), mediatore culturale e traduttore, cofondatore del Gruppo 63 e scrittore (L’ultimo viaggio, 2013); giornalista di «la Repubblica».

Marino Fuchs è borsista del Fondo nazionale svizzero e svolge attività di ricerca presso il Centro Studi Franco Fortini dell’Università di Siena. Ha conseguito il dottorato di ricerca all’Università di Losanna, dove ha lavorato come assistente e tenuto corsi presso la Sezione di Italiano. Oltre al carteggio tra Sanguineti e Filippini (Cosa capita nel mondo) ha pubblicato Enrico Filippini editore e scrittore. La letteratura sperimentale tra Feltrinelli e il Gruppo 63 (Carocci editore, 2018) ottenendo il Premio Fondazione Felix Leemann 2017 per il miglior dottorato in italianistica e il Prix de Faculté de l’Université de Lausanne.

Edoardo Sanguineti, Enrico Filippini, Cosa capita nel mondo. Carteggio (1963-1977), cura, introduzione e note di Marino Fuchs, Mimesis, Milano 2018 (246p., € 22, ISBN: 9788857548852).

 

 

 

Per maggiori informazioni:

Sito ufficiale: www.marinofuchs.com

Sito dell’editore: Mimesis Edizioni

Fellowship Marco Praloran 2018

La Fondazione Ezio Franceschini di Firenze (FEF) ha istituito nel 2012 una fellowship annuale per ricercatori postdoc che si propone di mantenere viva la memoria della figura di Marco Praloran, nel solco dei filoni di studio da lui illustrati: le forme della poesia italiana e la tradizione della narrativa cavalleresca.

A partire dal 2013 un nuovo accordo con l’Université de Lausanne, presso cui Marco Praloran ha insegnato dal 2003 alla prematura scomparsa nel 2011, rende possibile l’attribuzione ogni due anni di una fellowship di durata biennale, finanziata il primo anno dalla FEF e il secondo dall’UNIL.

Bando di concorso 2018 (settima edizione, durata annuale: 2018-2019), con attività da svolgersi presso la Fondazione Franceschini di Firenze

Per la settima edizione (2018durata annuale) la fellowship sarà dedicata alla Narrativa cavalleresca in Europa.

Le domande dovranno pervenire entro il 2 luglio 2018 all’indirizzo <fellowshipmarcopraloran@fefonlus.it>. Maggiori informazioni nel bando.

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