Amelia Juri, L’ottava di Pietro Bembo. Sintassi, metrica, retorica (ETS, 2016)

Amelia Juri
L’ottava di Pietro Bembo. Sintassi, metrica, retorica
Quaderni della Sezione di Italiano dell’Università di Losanna, 
Pisa, ETS, 2016

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Le Stanze di Pietro Bembo, apprezzatissime ai loro giorni, sono oggi piuttosto trascurate dagli studi, a dispetto del ruolo fondamentale che hanno ricoperto nella storia della letteratura rinascimentale e dell’ottava rima. Nate in occasione del carnevale urbinate del 1507, insieme alla canzone Alma cortese e dopo gli Asolani queste cinquanta ottave hanno additato una nuova via per il petrarchismo cinquecentesco. Bembo ha infatti dimostrato per primo la possibilità di trasferire la lingua e le strutture formali dei Fragmenta in un altro genere, addirittura non contemplato dal modello, e di livello umile: il poemetto lirico-narrativo e l’invito primaverile all’amore. Le Stanze si configurano così come una fondamentale anticipazione del Furioso e della sua ottava aurea, sulla quale devono senz’altro avere influito. Attraverso l’analisi stilistica, variantistica e intertestuale, e il costante confronto con Ariosto e la tradizione tre-quattrocentesca, lo studio di Amelia Juri si propone di restituire al poemetto bembiano il posto che gli spetta nella storia dell’ottava e del petrarchismo, in quel delicato periodo che vede il tramonto definitivo delle corti e l’affermazione del classicismo cinquecentesco maturo: fase decisiva della storia della poesia europea di cui le Stanze offrono al lettore moderno una delle più vivaci interpretazioni.

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